riavvolgimento motore elettrico

Il riavvolgimento dei motori: un’arte ormai nelle mani di pochi

Tempo di lettura dell’articolo: 3 min

In un’azienda come la nostra, il 99% delle macchine che vengono riparate ha, come componente principale o secondaria, un motore elettrico. Nel momento in cui questo si brucia è necessario eseguire il riavvolgimento. 

Quest’operazione consiste nella ricostruzione perfetta dell’avvolgimento riportandola come quella originale ed è una delle lavorazioni più complesse e straordinarie che facciamo durante il processo di riparazione. Infatti, ricostruire un avvolgimento di un motore per noi è come fare una piccola opera d’arte.

Per un’azienda elettromeccanica avere un reparto interno dedicato esclusivamente all’avvolgitura è fondamentale, perché permette di mantenere un controllo costante sulla qualità del lavoro svolto, ridurre i tempi di riparazione e garantire un servizio completo ai clienti. 

I motori che riavvolgiamo si “bruciano” per vari motivi: umidità e/o sporcizia che si accumula all’interno del motore, problemi meccanici, carichi eccessivi di lavoro o problemi di alimentazione elettrica.

impregnazione motore

Vediamo insieme come va eseguito l’avvolgimento.

La prima operazione che viene fatta è la bruciatura degli isolamenti e delle resine presenti nello statore. 

Nella nostra officina la bruciatura degli statori avviene attraverso l’utilizzo di un forno pirolitico, il quale permette di bruciare le parti isolanti degli avvolgimenti ad una temperatura controllata, con uno scarto di 5 gradi, senza rovinare gli statori, con lamierini magnetici, e le casse in alluminio o ghisa. Inoltre, facilita la successiva fase di pulizia.

Una volta tolto dal forno, lo statore viene pulito e preparato per essere riavvolto. Quest’operazione è molto importante e dev’essere fatta in modo preciso e dettagliato. 

Quando lo statore è completamento pulito, si realizza l’isolamento di fondo cava. Con questa operazione viene inserito del materiale isolante all’interno di ogni singola cava dello statore per isolare la parte metallica dalla parte elettrica dell’avvolgimento, in quanto le due parti non devono assolutamente entrare in contatto l’una con l’altra perché avremmo una dispersione verso massa. 

Una volta che lo statore è stato isolato, nelle singole cave vengono inserite con cura e delicatezza le bobine di rame precedentemente realizzate con apposite macchine semi automatiche, le bobinatrici.

L’inserimento delle bobine avviene seguendo uno schema di avvolgimento, spesso rilevato da quello originale. 

Una volta che le bobine sono state inserite vengono isolate, in modo che i fili ed i gruppi rimangano compatti per evitare la possibilità di un corto circuito, per poi essere collegate tra loro in base ai poli (giri) del motore.

Una volta che l’avvolgimento è completato viene effettuato il Surge Test, per verificare che sia stato fatto in modo corretto, per poi passare alla fase di impregnazione. 

Con l’impregnazione viene applicato del materiale protettivo e isolante (resina), che serve per fissare l’avvolgimento in modo che le vibrazioni, che possono derivare dal funzionamento della macchina, non creino problemi. Inoltre, diminuisce il rischio di cortocircuiti negli avvolgimenti.

A questo punto il riavvolgimento è dal considerarsi completo e lo statore riavvolto può essere riportato nell’area di rimontaggio per completare il processo di riparazione.

Il riavvolgimento di un motore è una fase molto delicata e richiede particolare attenzione e competenze. La nostra quarantennale esperienza ci permette di poter supportare i nostri clienti nella soluzione di riavvolgimenti anche complessi. 

test risatti
riavvolgimento motore
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